Stretching, Rilassamento, Postura e Canto: considerazioni varie ed esercizi

Antonio Di Corcia

Antonio Di Corcia

Cantante, compositore ed autore, ideatore e fondatore EMV - Extreme Mix Voice®

Qualunque pratica sportiva o artistica si intenda intraprendere, specialmente nell’acquisizione della tecnica della Mixed Voice, con un certo grado di intensità e continuità, necessita di accorgimenti tecnici, alimentari e di preparazione specifica, oltre ad una predisposizione naturale, che diventano quasi indispensabili se si vuol progredire.

In EMV Extreme Mix Voice di Antonio Di Corcia, il canto, specie nella sua manifestazione più tecnica (Mix Estremo), rappresenta una pratica non poco impegnativa che coinvolge una incredibile quantità di muscoli posturali e respiratori, riferendosi appieno alla sfera fisica, ma anche e soprattutto a quella emotiva/emozionale.

Poiché le nostre emozioni tendono a somatizzarsi, la maggior parte delle volte succede che un cantante assume la giusta postura automaticamente in relazione alla emozione che vuole trasmettere. E, infatti, basta focalizzarsi sul giusto mood per risolvere difetti vocali e posturali di ogni genere; questo perché il giusto coinvolgimento fisico è intrinseco in ogni emozione che vogliamo rappresentare. Ecco perché molti insegnanti tendono a far focalizzare l’allievo su quello che sta cantando e sul come dovrebbe scenicamente interpretarlo. Il canto infatti, altro non è che un veicolo con il quale trasferiamo le nostre emozioni verso chi ci ascolta (transfer): in questo senso possiamo definire il canto come fenomeno psico-somatico.

Altrettante volte però, può succedere che pur focalizzando appieno le emozioni da veicolare all’esterno, non si riesca a trasferirle per motivi disfunzionali o semplicemente posturali (si pensi all’atteggiamento ipotonico che esclude ed annulla il range tonale acuto o alla scoliosi che può disabilitare l’ultima ottava). In questi casi, inutile sarà applicare i famosi “tricks” o inganni benevoli usati dagli insegnanti per destabilizzare un limite psicogeno. Sarà invece necessario riabilitare il performer affinché possa usare il proprio corpo per veicolare all’esterno le proprie emozioni. In questo senso, tutte le tecniche di riposizionamento e rieducazione che vengono implementate, ci portano a definire il canto come fenomeno somato-psichico, perché solo grazie ad un’azione riabilitativa sulla postura possiamo emozionare ed emozionarci cantando.

In entrambe le accezioni del fenomeno canoro, lo Stretching finalizzato all’allineamento posturale e alla destabilizzazione dei distretti principali, nonché al rilasciamento delle tensioni, resta comunque un importante strumento/argomento da affrontare in quanto, senza un eserciziario idoneo, non si potrebbe neanche introdurre con successo il percorso di riscoperta della Respirazione nel Canto. Avendo i muscoli respiratori anche funzione posturale, è chiaro che un accumulo di tensione dovuto ad una scorretta postura si riverserà nella qualità della respirazione (e viceversa, errori nella tecnica di respirazione comprometteranno la postura).

Bisogna scegliere lo Stretching in base ad alcune considerazioni che cambiano da caso a caso. Per esempio, nel canto lirico gli ancoraggi sono indispensabili, mentre in quello moderno l’ancoraggio della laringe ai nucali non è desiderato, salvo che non cantiamo in stile crooner. In genere il capo deve essere libero di inclinarsi, seppur moderatamente, alla ricerca della più giusta risonanza per quel tal stile. E’ chiaro che un capo che segue la melodia in un crescendo è da correggere. La stabilizzazione della gabbia invece è di solito richiesta, anche se gli stili più morbidi e soffiati possono farne a meno.

Dunque, lo Stretching nel canto moderno dovrebbe aumentare la capacità del soggetto di sviluppare queste possibilità di movimento e, a meno che non si interpelli un terapista, dovrebbe limitarsi ad esercizi morbidi e standard che non faranno mai male a nessuno o non peggioreranno patologie esistenti magari non comunicate, perché ancora sconosciute all’allievo stesso. Essi aumenteranno anche le competenze respiratorie e di riposizionamento del diaframma, scioglieranno le tensioni nel segmento testa-collo-spalle e nelle varie articolazioni e catene neuro-muscolari, aumenteranno la circolazione dei tessuti preparando alla performance atletico/artistica.

E’ un errore didattico considerare il canto come un fenomeno esclusivamente laringeo. Un atteggiamento ipotonico (sia esso psicogeno che disfunzionale) non permetterà certo accesso agli acuti e deformerà anche il tratto risonanziale, collassandolo; aumenterà la componente di appoggio a causa del collasso della gabbia toracica sull’addome, inibendo la componente di sostegno per conseguente collasso della parete addominale; aumenterà la lordosi cervicale, nel tentativo di recupero dell’orizzonte visivo, ecc…e viceversa un atteggiamento iperteso.

Stretching e Rilassamento sono spesso legati e trattati insieme a Respirazione e Postura. Calmare i nervi tramite un rilassamento appropriato o tramite uno Stretching più moderato, o tramite il controllo della respirazione, sarà utile anche prima della performance per ridurre l’ansia che porterà, per esempio, un soggetto iperteso a disperdere troppe energie, con le quali avrebbe potuto affrontare anche tre date consecutive. Lo Yoga in questo ambito è perfetto ed è alla portata di tutti. Riordina pensieri ed energie, “districa” le articolazioni e insegna a controllare ritmicamente il respiro (appunto Pranayama).

Un muscolo non abituato o allenato ad essere allungato soffrirà quasi subito, con il risultato di “frenare” il movimento. Nel caso del canto, avere dei muscoli “corti” e deboli fa stancare l’artista molto velocemente, impedendogli anche di eseguire note più lunghe ed impegnative. Sottoposte a un allenamento di Stretching (allungamento), è stato dimostrato che le fibre muscolari crescono numericamente lungo il senso della lunghezza. Una maggiore capacità di allungamento permette al muscolo maggiore range di movimento e non agirà come “freno” alla contrazione del suo antagonista. Una muscolatura elastica (forte e flessibile) inoltre, presenta una maggiore capacità di contrazione-rilassamento, permettendo una migliore vascolarizzazione dei tessuti, una migliore flessibilità articolare e, nel nostro caso, la possibilità di espandere e costringere la gabbia toracica e l’addome in modo da utilizzare la capacità polmonare e la pressione esercitata con molta più fluidità ed accuratezza.

A questo punto si è resa necessaria l’ideazione di un eserciziario che fosse proponibile in un corso di canto moderno sia in termini di semplicità di esecuzione, che in termini di bassa lesività, qualora fossero inavvertitamente proposti a soggetti con patologie; il quale si contrappone ad un eserciziario più completo e terapeutico per risolvere problematiche più specifiche – vedi schede che seguono e video nel CD-ROM.
Sembra chiaro che un esercizio ritenuto in sé efficace, potrebbe perdere di efficacia qualora sia troppo complicato nell’esecuzione da renderlo praticamente improponibile in un corso di canto moderno comune, poiché l’allievo non lo eseguirebbe mai a casa. Questa “improponibilità” ci deve far considerare un esercizio come meno efficace, poiché la sua efficacia è anche direttamente proporzionale alla sua proponibilità, che comunque cambia da un individuo ad un altro.

Concentrandoci solamente sulla postura e sul respiro, possiamo notare che chiunque abbia provato a cantare anche per solo diletto, si sarà accorto che emettere suoni in determinate posizioni risulta molto più difficile che in altre: la casalinga che canta mentre esegue lavori domestici e si abbassa per raccogliere qualcosa, sentirà mancare il fiato e dovrà interrompere il canto, potendo riprendere solo dopo essersi rialzata; chi canta stando in macchina con la cintura di sicurezza inserita avrà notato una certa difficoltà nelle note più alte, lunghe e corpose e sentirà la necessità di distanziare la schiena dal sedile o tirare in avanti la cintura per avere minore costrizione toracico-addominale e reperire più aria; chi invece canta sotto la doccia lavandosi i capelli o chi lo fa stando sdraiato sul dorso con le braccia alzate, proverà grande vigore e maggiore facilità d’esecuzione. Analizzando le posizioni descritte è facile notare che le posture che distendono e “raddrizzano” la zona dorsale della schiena e lasciano libere nei movimenti il torace e l’addome, predispongono maggiormente ad una migliore esecuzione canora soprattutto in ambito di Mix Estremo (EMV Extreme Mix Voice di Antonio Di Corcia)